“Buongiorno Sindaco, sono un vostro turista dal 1981, nel senso che faccio le vacanze a Scalea da quando i miei genitori vi comprarono casa, conosco benissimo quella terra stupenda che voi avete l’orgoglio di amministrare, ho deciso di scriverle, perché mai come quest’anno ho visto un simile degrado della Torre di Talao, davvero non mi capacito di come possa essere violentata una Torre di quel valore storico-culturale, sentieri pericolosamente non delimitati e non illuminati, l’interno della Torre pieno di rifiuti e persino di striscioni abbandonati, mura dell’ingresso imbrattate con vernice spray, fari mal orientati che rendono impossibile la discesa dal terrazzo più alto della Torre, cartellonistica praticamente assente, flusso non regolato, buche pericolose, escrementi di cani …etc…etc, sono tornato dopo tre settimane e c’era la stessa sporcizia, per cortesia non tiri fuori la solita vecchia storia della maleducazione, dell’inciviltà, che chiaramente da sempre accompagnano la nostra “moderna” società, piuttosto se vuole affrontare seriamente il problema sollevato, risponda sinceramente a queste due domande, lo faccia come se le fossero poste da Aldobrandino Mochi che lei conoscerà benissimo:
- Cosa impedisce di pulire una volta al mese?
- Cosa impedisce di regolamentare per bene le visite alla Torre, per poter poi sorvegliare il tutto?
NB: potrei ancora scriverle di quei pochissimi metri rimasti di spiaggia libera (e dei loro sentieri per raggiungerli) di cui evidentemente vi rifiutate di pulire, con gran gioia dei lidi privati prospicienti (ormai noi tutti riconosciamo a memoria i rifiuti, per la semplice ragione che si trovano fermi per mesi senza che nessuno li rimuova), ma questa è un’altra storia… Con rispetto per la storia e per l’ambiente, ma non per gli uomini che la distruggono, contro il porto a ridosso della Torre, saluto cordialmente”.
Giuseppe da Monza