Fede e scienza, due facce della stessa medaglia. La verità raggiunta per via di riflessione filosofica e quella della Rivelazione non si confondono; né l’una rende superflua l’altra. Siamo di fronte a due ordini di conoscenza, distinti per principio e per oggetto. La scoperta del “Bosone di Higgs” (la cosiddetta “particella di Dio”) non è in antitesi con Cristianesimo e Cattolicesimo o, più in generale, con le religioni monoteiste. Ad un certo punto, anche il lavoro degli scienziati, la cui mission resta quella di mettere informazioni a disposizione dell’umanità, deve comunque fermarsi. La fede resta la via maestra per arrivare a Dio. E tuttavia, quanto accaduto il 4 luglio scorso al Cern, assume i caratteri di una rivelazione; una provocazione spirituale per via scientifica che potrebbe essere sintetizzata così: “Dio c’è. Ne ho le prove!”. L’astrolabio pro Lilio di Mimmo Cozza consegnato al Prof. Nisati. Sono stati, questi, i passaggi ed i momenti più importanti, tra emozioni, confessioni, riflessioni ed autorevoli citazioni, emersi e condivisi, nella bella ed interessantissima iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale, dal titolo “La scoperta di una nuova particella, forse l’era del Bosone di Higgs” ed ospitata, alla presenza straordinaria del luminare Aleandro Nisati, membro dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, in un’affollatissima sala consiliare divenuta, per un giorno, come un’aula universitaria.
L’evento, inserito nella programmazione socio-culturale estiva del Paese della Secca, è stato concluso con un momento particolarmente emozionante: la consegna al Prof. Nisati, come gesto di gratitudine e di stima da parte della comunità di Amendolara e dell’intera Calabria, da parte del Sindaco Ciminelli insieme al maestro orafo di Cirò Marina Cozza, del gioiello “L’astrolabio pro Lilio”, il matematico cirotano al quale, nel 1582, si deve, la riforma del Calendario. “Un dono, lo storico strumento di misurazione del tempo – ha chiosato Nisati – che per un ricercatore ha un valore prezioso”. Per circa un’ora, prima del vivace dibattito sulle parabole di fede e scienza, alla luce dell’eccezionale scoperta del Cern, annunciata ufficialmente qualche mese fa, un pubblico attentissimo si è lasciato letteralmente trasportare, attraverso le numerose slide e foto commentate dal Prof. Nisati, fin nei meandri, anzi tutto scientifici ma dalle evidenti implicazioni filosofiche e religiose, di quella che è destinata a diventare la pagina più entusiasmante di questo secolo, non solo, ovviamente, per il mondo scientifico.
Tra i tanti, hanno offerto il loro contributo al dibattito, moderati dal vicesindaco ed assessore alla cultura Gianni Esposito, sia Don Franco Gimigliano che il Sindaco Antonello Ciminelli, dichiaratamente emozionato dalla lezione magistrale di Nisati e dagli stimoli intellettuali ed esistenziali inevitabilmente provocati, proprio come nelle reazioni del Cern, dai significati, diversi, ruotanti attorno all’individuazione del Bosone di Higgs. Dalla lettura di passi e citazioni dalla Genesi ad Aristotele, dalla Summa Theologica di San Tommaso all’Enciclica “Fide set Ratio” di Giovanni Paolo II, Don Gimigliano ha ribadito la naturale diversità dei due ordini di conoscenza, fede e scienza, per nulla antitetici tra loro, arrivando ad indicare tracce del Big Bang, ovviamente suggerite con linguaggio religioso, negli stessi testi sacri citati. “Se è vero che la fede divina resta la via principale per arrivare all’Essere Supremo – ha chiuso Ciminelli – quanto accaduto il 4 luglio al Cern di Ginevra rappresenta, almeno per quel che riguarda il mio personale percorso, un indubbio passo avanti verso la ricerca di Dio. E’ un po’ come una rivelazione”.