“L’apparizione di una stella cadente, oggi, è associata a un sentimento di lieto stupore. Ci si sente quasi baciati dalla fortuna per assistere a un evento naturale che non è raro, ma che appare straordinario. Pochi si sottraggono alla tentazione di esprimere un desiderio, seguendo la tradizione popolare che promette l’avverarsi dei pensieri formulati nel breve istante in cui gli occhi raggiungono il cielo”. Questo è stato il tema della serata di ieri nella splendida e suggestiva location del Parco Pignera nei Giardini di Pitagora dedicata alle “stelle cadenti”. “Ma non è stato sempre così: nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti. Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda, il diacono San Lorenzo fu arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo.
Da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille. Proprio di questo si è parlato ieri nella splendida e suggestiva location del Parco Pignera nei Giardini di Pitagora dedicando la serata alle “stelle cadenti”. L’incontro, che ha visto la partecipazione di un consistente gruppo di spettatori, tra i quali molti bambini, è stato incentrato sull’osservazione delle stelle cadenti e sull’origine del fenomeno tracciando un percorso che passa fra mitologia e scienza delle “Lacrime di San Lorenzo”. E’ la prima volta che nel nostro territorio si è voluta dare un’impronta più scientifica alla ricorrenza di questo evento – spiega Antonio Palmieri, presidente del Gruppo – cercando di far crescere una certa consapevolezza su argomenti che di solito non sono di dominio comune. Il GAC che da anni cerca di sviluppare la cultura scientifica nel nostro territorio usando la divulgazione come strumento principale delle sue attività, organizza durante l’anno molte manifestazioni a carattere scientifico”.