Così, con questo inusuale e “fantasioso” escamotage, una società cooperativa agricola operante nella Sibaritide aveva ben pensato di poter illegittimamente “risparmiare” sul versamento delle imposte dovute al fisco ed assoggettare all’imposta sostitutiva del 10%, di certo più “conveniente” rispetto a quella ordinaria legata allo scaglione di reddito di appartenenza del singolo dipendente, circa 80mila Euro. Quest’ultimo espediente smascherato è la tessera conclusiva di una complessa attività di indagini svolta nel tempo dai finanzieri della Compagnia di Sibari – coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza – nei confronti di una “disinvolta” impresa che aveva deciso di estendere arbitrariamente l’istituto della detassazione, applicabile per legge ai soli premi di produttività, anche ai compensi elargiti per lavoro straordinario. Le indagini nei confronti della verificata erano partite più di un anno fa e sin da subito avevano consentito di far emergere rilevanti violazioni commesse sia nel settore del “sommerso da lavoro” che del “sommerso d’azienda”: agli organismi competenti, infatti, era stata già segnalata dai militari del Corpo l’irregolare posizione lavorativa di 259 dipendenti della cooperativa (Operai Agricoli e Florovivaisti della Provincia di Cosenza – a tempo determinato) oltre che la constatazione di circa 4,5 milioni di euro di ricavi non dichiarati e di circa 200 mila euro di I.V.A.
L’ultimo troncone d’indagine da poco ultimato, invece, è stato dedicato a far piena luce sulla forza lavoro realmente impiegata e sulle relative posizioni contrattuali. Un impegno lungo e certosino che ha però consentito ai militari operanti, dopo una minuziosa analisi della notevole mole di documentazione extra contabile reperita, l’individuazione della “atipica” fenomenologia evasiva perpetrata dalla società cooperativa per il conseguimento di un indebito risparmio d’imposta, come prima meglio illustrato. Non si ferma l’attività delle Fiamme Gialle, quale organo di polizia economico-finanziaria a competenza generale, nel contrasto ai fenomeni di illegalità e di sfruttamento del lavoro irregolare nel particolare settore agricolo, a garanzia di un sano sviluppo economico ed occupazionale, in un territorio come quello della piana di Sibari, caratterizzato da particolari criticità socio – ambientali.