“Anche se non ho condiviso la manifestazione di protesta per il trasferimento, dalla parrocchia di san Cataldo di Cirò Marina ad altre parrocchie, dei due giovani sacerdoti ,don Pasquale e don Simone, con i quali ho collaborato nelle catechesi per gli adulti ai fini della preparazione per il Sacramento della Confermazione, resto confuso, perplesso e amareggiato per questo trasferimento. Su questo non posso e non intendo sindacare perché non ne conosco i motivi di fondo, ma, anche se li conoscessi, la Chiesa è strutturata gerarchicamente e bisogna obbedire (nonostante il Concilio Vaticano II ci parli di “popolo di Dio”).
Resto,tuttavia, vivamente stupito soprattutto perché questi due giovani sacerdoti hanno lavorato con entusiasmo e abnegazione, cercando di incidere con la verità, la giustizia e l’amore del Vangelo sul nostro ambiente sociale che, purtroppo, tranne qualche sussulto, in gran parte sembra così assopito, distratto e indifferente davanti a fenomeni delinquenziali di varia natura che imperano nella calma apparente . Pertanto va detto ai due giovani sacerdoti, chiamati all’umile obbedienza in Cristo Crocifisso, un grazie di cuore, augurando che lo Spirito Santo li illumini e li rafforzi nell’esercitare sempre meglio il loro ministero presbiterale nei luoghi dove sono stati destinati”.
Giacomo Barbalace
Carissimi, il problema è che la CHIESA di oggi non ha nulla a che vedere con la Chiesa intesa e voluta dal Nostro Signore. oggi è diventata una “POTENZA”, e la cosa più importante, è che chi non ha una forte formazione cattolica, come noi giovani, ci sentiamo allontanati da tutto quanto si sente, si legge e si vede!
Troppo facile … “obbedienza alla chiesa”, la Chiesa prima di emanare sentenze e spostamenti dovrebbe ,e chi per essa, avere colloqui con i cittadini parrocchiani e cercare di capire e di appoggiare chi vive nel vangelo di Cristo altrimenti siamo alle solite … i Bravi, Don Abbondio,don rodrigo; ma esiste anche un Padre Cristoforo; quindi non dobbiamo sempre chinare la testa, ma…esprimiamo il nostro disappunto pubblicamente , anche protestando.