I finanzieri della compagnia di Catanzaro, al termine dell’operazione denominata in codice “Varenne”, hanno dato esecuzione a 10 provvedimenti di misura cautelare emessi dalla Dott.ssa Girolamo, G.i.p. del Tribunale di Catanzaro, a seguito della richiesta inoltratale dai due p.m. distrettuali interessati. Il provvedimento del G.i.p., con il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di sette indagati, gli arresti domiciliari nei confronti di altri due (tra i quali una donna) e l’obbligo di presentazione alla p.g. per un soggetto appartenente alla comunità rom catanzarese, è scaturito in seguito all’attività d’indagine effettuata dai “baschi verdi” della sezione operativa pronto impiego della compagnia di Catanzaro a partire dall’estate dell’anno 2009. I finanzieri, che avevano acquisito notizie in merito allo smercio diffuso di varie sostanze stupefacenti nel quale risultava coinvolto uno degli indagati, già noto ai militari della guardia di finanza per i suoi precedenti coinvolgimenti in vicende legate agli stupefacenti (risalenti al periodo compreso tra gli anni 2003 e 2006), avviavano un’intensa attività investigativa che, attraverso intercettazioni, numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, nonché mediante alcuni sequestri di droga, permetteva di far luce su un’associazione dedita prevalentemente al traffico di marijuana e hashish, operante in Catanzaro e provincia e con canali di approvvigionamento nella locride, tra i comuni di Ardore e Marina di Gioiosa jonica, ma anche nella zona di Napoli.
In particolare, attraverso l’attività investigativa in questione emergeva come il sodalizio criminale rifornisse sistematicamente gli spacciatori della zona di Catanzaro, Squillace, Vallefiorita e Borgia con carichi di droga acquistati nel napoletano e nella locride, ponendo in essere un sistema di trasporto e occultamento dello stupefacente mediante l’utilizzo di autovetture condotte da affiliati “incensurati” (dediti anche al consumo di droga), coadiuvate da altri veicoli “staffette” finalizzate a segnalare la presenza di pattuglie di forze dell’ordine lungo la strada. Il nome dell’operazione è ispirato proprio alla particolarità ed alle modalità del trasporto della droga, ovvero all’utilizzo dei cosiddetti “cavalli” tra cui, non a caso, “varenne” che risultava essere il soprannome di uno dei corrieri. Il monitoraggio degli assuntori di sostanze stupefacenti utilizzati per l’esecuzione dei trasporti dei carichi di droga acquistati, permetteva di svelare anche l’attività di spaccio perpetrata in concorso tra loro da alcuni catanzaresi di etnia rom, a cui questi si rivolgevano per l’acquisto giornaliero di dosi cocaina e kobret (detta anche l’eroina di scarto). Tra i vari fatti emersi nel corso dell’indagine, oltre ad aver sequestrato stupefacenti per oltre 5 chilogrammi, nei confronti di uno degli indagati veniva contestata l’illecita detenzione di armi da fuoco e munizioni nonché, relativamente all’unica donna coinvolta nella retata, la cessione di dosi di cocaina in cambio di prestazioni sessuali da parte di un soggetto minorenne. All’operazione, realizzata nel corso della giornata di lunedi 6 agosto 2012, hanno preso parte oltre ai militari della compagnia di Catanzaro anche numerose pattuglie dei gruppi di Lamezia Terme e di Locri. Sono stati eseguiti nove dei dieci provvedimenti emessi dall’a.g. in quanto uno dei soggetti è risultato al momento irreperibile presso la propria residenza.