Il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, ha emesso un’ordinanza urgente per la bonifica del sito “ex camping Il subacqueo” in località Marinella, in cui dispone la messa in sicurezza, rimozione e bonifica del materiale contenente amianto e di altri rifiuti che si trovano sul sito. Ai custodi giudiziari del sito l’ordinanza assegna, per l’effettuazione degli interventi, un termine massimo di sette giorni trascorso il quale il Comune di Isola “provvederà alla messa in sicurezza del sito ed agli adempimenti imposti in luogo dei destinatari, con addebito integrale e totale delle spese a carico degli stessi”. L’ordinanza sindacale numero 50 prende avvio dalla nota con la quale l’Asp di Crotone (Dipartimento di prevenzione) comunicava al Comune che, “a seguito di un sopralluogo effettuato presso la struttura in oggetto, si sono riscontrate gravissime carenze igienico sanitarie dovute allo stato di abbandono della struttura ed alla presenza di materiale pericoloso nonché alla precaria situazione igienico ambientale, ivi compresa la presenza di rifiuti speciali pericolosi del tipo eternit”.
L’ex camping “Il subacqueo” risulta sottoposto a sequestro preventivo penale e a custodia giudiziaria, e già in passato era stato oggetto di due segnalazioni da parte dell’Asp e di un’ordinanza di bonifica da parte del sindaco Girasole. Allo stato attuale il sito si presenta ancora in condizioni pericolose per l’incolumità e la salute pubblica. La recinzione perimetrale esterna è rotta in più punti, e dunque accessibile a chiunque; sul terreno, in prossimità dei bungalow, sono stati abbandonati rifiuti di vario tipo (ingombranti, materiali ferrosi, vetro, legname, materassi suppellettili, buste di plastica, cartoni, carcasse di elettrodomestici, pezzi di sanitari in disuso, materiali inerti, ecc); alcuni vecchi camper, precedentemente utilizzati dai frequentatori del campeggio, sono semidistrutti ed invasi da rifiuti di ogni tipo; l’impianto di depurazione a servizio della struttura recettiva, oramai in disuso, si presenta in totale stato di abbandono e con le vasche ancora piene di acqua ristagnante e maleodorante; i tetti di alcuni fabbricati dell’insediamento sono stati realizzati in lastre di cemento amianto (eternit), e le lastre si presentano prive di idoneo confinamento, deteriorate ed in cattivo stato di conservazione.
A causa della prolungata esposizione agli agenti atmosferici sono soggette a subire un progressivo degrado; alcuni tetti sono crollati e pezzi di amianto risultano sparsi sul terreno; tutto l’insediamento è incustodito, facilmente accessibile, completamente invaso da vegetazione cresciuta spontaneamente, e a causa dei rifiuti abbandonati, si presenta degradato ed infestato e costituisce un habitat ideale per il proliferare di ratti ed insetti; la folta vegetazione, i cespugli incolti e la presenza sul terreno di vecchi contenitori di gas metano abbandonati, provocano un elevato rischio di incendio. È per questa ragione che il sindaco ordina alle due persone indicate come custodi giudiziari della struttura, “di provvedere alla bonifica del sito, alla messa in sicurezza dello stato dei luoghi e dell’intera area, allo smaltimento, a norma di legge, dei rifiuti speciali e pericolosi presenti e di quelli contenenti amianto.