Un solo punto all’ordine del giorno da discutere al Consiglio Provinciale del 13 luglio 2012: evitare la soppressione della Provincia di Crotone e mettere in essere le azioni. È stato un Consiglio abbastanza partecipato. Nonostante la temperatura sfiorasse i 40° c’erano tutti i Consiglieri provinciali, regionali (eletti nella provincia) e sindaci del territorio. In casi del genere nessuno intende sottrarsi. Unico assente il pubblico. Doveva essere l’occasione per dimostrare che la popolazione della provincia di Crotone non intende soprasedere a quest’altro scippo istituzionale che rappresenterebbe la totale morte del territorio. L’impiego pubblico ormai è l’unica risorsa, anche se insufficiente, occupazionale dopo la desertificazione industriale. Se la città continua ad essere “sorda” di fronte a questo evento significa che qualcosa non sta funzionando. Un motivo potrebbe essere la sfiducia nelle Istituzioni in considerazione dei tanti “scippi” perpetrati in precedenza nei confronti della popolazione. Coloro che sono intervenuti durante la seduta del consiglio hanno rimarcato i tanti motivi esistenti per non sopprimerela Provincia.
Alla fine del dibattito è stato deciso che martedì, 17 luglio, tutti i Consiglieri provinciali, Sindaci del territorio, s’incontreranno presso la sede della Regione Calabria e li, insieme ai consiglieri regionali, chiederanno al Governatore Scopelliti di portare presso il Governo Nazionale le motivazioni esistenti per la non soppressione della Provincia di Crotone. Il presidente Stanislao Zurlo e tutto il Consiglio visto: L’art. 17 del DL n.95/2012 pubblicato sulla G.U. n. 156 del 6 luglio 2012 recante disposizioni urgenti, noto come “spending review”, concernente anche la soppressione e razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni; chiede sin d’ora, che nella denegata ipotesi in cui, malgrado tutte le iniziative che saranno intraprese dalla Regione Calabria, dalle Province e dai Comuni interessati in difesa delle Province di Crotone e Vibo Valentia dovesse essere convertito in legge, il richiamato decreto,la Regione Calabriasi impegni attraverso il presidente e la giunta regionale ad impugnare dinanzila Corte Costituzionalecon giudizio in via principale, il più volte menzionato art. 17 nella parte in cui prevede l’accorpamento e/o la soppressione e/o la razionalizzazione delle province e delle loro funzioni.