Anche quest’anno dalla Regione Calabria è stata attivata, insieme alla Direzione marittima di Reggio Calabria ed all’Arpacal, una task-force per la tutela delle acque marine, che ha ormai assunto un ruolo strategico nel controllo ambientale e nella prevenzione di abusi che possano danneggiare la qualità del mare. Nel Compartimento marittimo di Corigliano Calabro, in armonia alle direttive della Direzione marittima di Reggio Calabria e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, è proseguita l’individuazione delle criticità e la definizione delle misure più idonee a garantire la tutela dell’ambiente marino e costiero per una balneazione sicura. Nei giorni scorsi, in esito a lunghe e laboriose attività d’indagine coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, personale militare appartenente alla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, ha sottoposto a sequestro penale preventivo, in esecuzione di un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, su richiesta del Procuratore della Repubblica, 6 impianti di depurazione del comune di Cassano all’Ionio nelle località Spadelle, Bruscate Grande e Laghi di Sibari, Cafasi di Lauropoli, contrada Algheria e Doria ed i relativi letti di essiccamento ed i rifiuti ivi contenuti.
Infatti, a seguito di verifiche tecniche ed accertamenti svolti dai militari della Guardia Costiera è stato appurato che i fanghi prodotti dagli impianti di depurazione, appartenenti alla categoria dei rifiuti speciali non pericolosi, da qualche anno erano conservati in modo non idoneo e/o trattati e smaltiti alla stregua dei rifiuti solidi urbani. Sottoposti a sequestro circa 920 metri cubi complessivi di fanghi allo stato solido con ingente presenza di vegetazione (stato di fatto dal quale può derivare il rischio di fenomeni di eutrofizzazione e/o la contaminazione chimica e biologica). Le indagini hanno altresì evidenziato l’irregolare trattamento di parte dei reflui alla stregua dei rifiuti solidi urbani. L’Autorità giudiziaria ha nel contempo autorizzato il Comune ad accedere agli impianti ai soli fini della regolarizzazione della situazione igienico sanitaria, nonché per procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi.
I responsabili sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria per la violazione delle norme in materia di ambiente e tutela delle bellezze naturali e delle acque. L’Amministrazione Comunale di Cassano, interessata della questione, ha subito manifestato disponibilità ad eliminare gli inconvenienti riscontrati. I dati disponibili nel portale dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, ove sono le informazioni relative alla qualità delle acque di balneazione, evidenziano comunque nei punti indicati il buono stato delle acque delle località costiere del Comune di Cassano all’Ionio. I controlli, da parte dei militari della Guardia costiera, proseguiranno nel corso della stagione estiva unitamente all’Arpacal nell’ambito della “task force” impegnata nella tutela dei bagnanti e dell’intero ambiente marino-costiero.