CIRO’ – Tra i presenti, l’on. Nicodemo Oliverio, Componente della Commissione Agricoltura presso la Camera dei Deputati, l’Assessore Provinciale alle attività produttive, Domenico Spataro, il Presidente del Gal-Kroton, Natale Carvello, il Presidente interprovinciale della Coldiretti, Roberto Torchia, il Segretario Nazionale della Fai-Cisl Stefano Faiotto, il Segretario Generale della Cisl Crotone, Pino De Tursi, che ha fatto da moderatore ai vari interventi, ed il vice sindaco di Cirò, Francesco Paletta.
Nella relazione introduttiva di Francesco Fortunato, Segretario territoriale della Fai-Cisl Crotone, sta tutta la motivazione cardine dell’iniziativa, le cui tematiche sono da sempre molto care alla Federazione agricola ed agroalimentare della Cisl, perché fondamentali e di potenziale opportunità di sviluppo socio economico ed occupazionale del nostro territorio.
“Non a caso, – dice Fortunato – abbiamo scelto questa area del territorio provinciale. Infatti, dopo tanto tempo, e con non poche polemiche, la Regione Calabria, con apposita legge regionale a riconosciuto a questo territorio la sede naturale dell’Enoteca Regionale con specifico indirizzo di tipo gestionale, in considerazione della ormai millenaria tradizione vitivinicola di questa importante area del Crotonese. E pensiamo che anche questa funzionale struttura del Centro Servizi alle imprese, del Comune di Cirò, insieme alla ex Giara, prossima al funzionamento, ribattezzata Contea del Cirò, nata dall’unione dei Comuni di Cirò, Cirò Marina e Crucoli, per favorire la gestione delle produzioni vinicole ed olearie, con caratterizzazione sociale, deve diventare il motore pulsante, quindi sede naturale di un progetto di sviluppo nuovo, che vede la partecipazione (non più a parole) ma convinta, innovativa, in una nuova visione d’insieme di soggetti, che possono spingere e favorire lo sviluppo del settore agro-alimentare del nostro territorio.”
Bisogna integrare, secondo la Fai-Cisl, il progetto del Parco scientifico e tecnologico della Provincia di Crotone, all’interno del quale sono presenti l’Amministrazione Provinciale, la Camera di Commercio, l’Assindustria e tutte le parti sociali, con l’innovativo progetto dell’Itc Agroalimentare, che prevede l’applicazione delle più avanzate forme di tecnologia informatiche e di rete telematiche al sistema delle aziende agroalimentari.
In questa perdurante crisi economica, il sistema delle eccellenze agroalimentari italiane, del Made in Italy, della qualità dei cibi, della sana alimentazione, della cultura eno-gastronomica, integrata al turismo, hanno consentito a questo comparto, tener bene, ed arginare gli effetti della crisi, garantendo l’esportazione. Le potenzialità dell’agroalimentare sono notevoli, se riescono a cogliere l’opportunità della valorizzazione delle specificità dei prodotti, arricchendo il contesto locale, di risorse importanti, determinando interesse per il sistema economico ed occupazionale.
Va inoltre favorito e migliorato il rapporto tra banche e imprese, l’efficienza della pubblica amministrazione nel fornire servizi reali alle imprese, affrontando in modo definitivo il grande problema d’isolamento infrastrutturale che vive il nostro territorio anche rispetto ad altre aree della stessa Calabria, che vanifica tanti sforzi delle imprese.
Promuovere delle vere relazioni sindacali, privilegiando la qualificazione dei lavoratori, soprattutto attraverso la valorizzazione della bilateralità è delle risorse economiche messe a disposizione della formazione continua, al fine di dare competitività alle aziende, ed ai prodotti e realizzare un processo di sviluppo armonico, mettendo al centro la qualità e professionalità, consentire alla ns. produzioni l’affermazione sui mercati.
Bisogna poi affrontare il difficile tema della gestione delle produzioni, come la filiera dell’uva, la trasformazione del vino, la filiera delle olive e la trasformazione dell’olio, la filiera della produzione del latte e la trasformazione in formaggi. Le relative commercializzazioni, con strategie competitive, penetrazioni commerciali, relazioni delle parti all’interno delle filiere (agricoltori, industria di trasformazione e commercializzazione).
Insomma, superare il livello della semplice produzione ed organizzare gli imprenditori in filiere, in modo da imporsi sul piano commerciale.
“Diventa fondamentale, e non illusoria, – ha aggiunto Francesco Fortunato – la strada del Doc, del Dop o dell’Igt, in modo da assicurare, un adeguato successo ed una remunerazione economica in grado di soddisfare non solo i produttori e le aziende di trasformazione, ma ottenere una ricaduta forte su tutto il sistema economico e sociale del territorio. Ed è per questo che noi dobbiamo puntare sullo sviluppo e valorizzazione delle tante risorse produttive agroalimentari presenti nella nostra provincia, iniziando dall’ormai affermata filiera vitivinicola per eccellenza di questo comprensorio cirotano.”
Senza dimenticare la filiera olivicola, che si estende su tutto il territorio provinciale e che può contare sul Dop Alto Crotonese, anche se limitato a pochi Comuni, sicuramente da estendere al resto dei Comuni della provincia. Ed ancora, un’altra eccellenza che si identifica nel Marchesato Crotonese, è rappresentato dal Pecorino Crotonese, per il quale è in corso di riconoscimento di identificazione, la considerevole produzione di carne podalica, che interessa le colline ed altipiani della provincia, con valore assoluto di produzione, all’interno della Regione Calabria.
Un’altra filiera che negli ultimi anni cerca di affermarsi, anche se con difficoltà maggiori è quella della coltivazione del finocchio, che si concentra principalmente sull’altopiano di Isola capo Rizzuto. Ed infine, non per minor importanza, quella legata ai salumi, basata soprattutto sulla trasformazione delle carni suine e del maiale nero di Calabria, con aziende di trasformazione gestite principalmente a livello familiare, che si localizzano in diversi Comuni della provincia.
Rientra pienamente in quest’ottica, è stato evidenziato nel corso del Convegno, l’iniziativa messa a punto dalla Provincia, ed in particolare dall’Assessore alle attività produttive, Domenico Spataro, del progetto Pan-Kro, che si identifica come marchio ad indicazione territoriale, “Paniere dei prodotti tipici Crotonesi di qualità”.
Nel promuovere e sostenere la produzioni, nella valorizzazione e la diffusione dei prodotti agroalimentari realizzati nella nostra provincia, questo progetto aiuterà sicuramente le imprese, le aziende agricole ed agroalimentari all’uso del marchio, consentendo soprattutto ai consumatori l’identificazione dei prodotti, anche come identificazione geografica, ricca di storia millenaria.
Serve anche capitalizzare la ricca e consolidata esperienza del Gal-Kroton, guidato dal Presidente Natale Carvello (ex segretario Cisl), che nel corso degli anni, ha favorito una cultura nuova, della valorizzazione delle produzioni agroalimentari, favorendo e finanziando la nascita ed l’ammodernamento di tante aziende produttive, che da piccole, cominciano a strutturarsi affermandosi sul mercato.
“Pertanto – ha concluso il Segretario della Fai-Cisl Crotone – ribadiamo la necessità di instaurare un confronto permanente tra tutti i soggetti attori di queste filiere, perché inizino a prepararsi ed a cogliere tutte le opportunità della futura Pac 2013/2020, non più in modo scoordinato come è avvenuto nel recente passato. Puntare a sostenere e rafforzare la competitività del sistema con una forte caratterizzazione dell’agro-alimentare, sulla base di un nuovo modello produttivo, capace di combinare sostenibilità economica, ambientale, sociale ed occupazionale. Sostenendo altresì l’ammodernamento, con investimenti aziendali, favorendo il ricambio generazionale, l’introduzione di innovazioni tecnologiche, e di forme organizzative delle imprese ed al consolidamento e qualificazione delle produzioni.”