CAMPANA – “549esima Fiera della Ronza, serve un disciplinare, a tutela della storia dell’evento, delle produzioni tipiche e dello stesso appeal turistico e culturale futuro di una manifestazione antecedente alla scoperta dell’America” – afferma Barbieri. “Bisogna destagionalizzare. Con il solo turismo balneare, della durata massimo di 15 giorni, non si cresce” – segue Gallo. “La Regione Calabria investa di più sul chilometro zero e sull’educazione alimentare” – fa eco Mazzei. “Più che una legge, serve maggiore interesse diffuso per la Fiera, sottovalutata dall’Area Urbana Corigliano-Rossano” – prosegue Funaro. “Quella enogastronomica e delle produzioni tipiche resta l’unica via di salvezza per la Calabria” – conclude Gagliardi. Sono, questi, alcuni dei messaggi forti emersi nel corso del dibattito a Campana dal titolo “Agricoltura, produzioni tipiche, zootecnia, qualità della vita, terroir, sviluppo sostenibile”, in occasione della 548esima Fiera della Ronza tenutasi lo scorso 6 e 7 Giugno. Alla tavola rotonda, moderata da Lenin Montesanto, oltre al padrone di casa, il sindaco Pasquale Manfredi, sono intervenuti, il consigliere regionale Gianluca Gallo, i sindaci di Saracena e Pietrapaola, Mario Albino Gagliardi e Luciano Pugliese, Federico Smurra, presidente della Pro Lolo di Rossano, l’assessore provinciale alla protezione civile e al patrimonio faunistico Biagio Diana, Pietro Molinaro presidente Coldiretti, l’assessore al turismo del Comune di Altomonte Enzo Barbieri e Franco Mazzei, responsabile comprensoriale Cia Sibaritide, Ernesto Funaro ex sindaco di Campana e già consigliere regionale. “L’enogastronomia e la cultura – ha detto Enzo Barbieri assessore al turismo del comune di Altomonte – sono i maggiori attrattori turistici del mondo. C’è bisogno di puntare di più sui nostri prodotti locali, mettendo da parte quelli di altri territori. No ai wurstel, sì alla salsiccia – ha aggiunto il famoso imprenditore turistico”. L’appello di Barbieri al sindaco Manfredi è stato quello di potenziare la Fiera della Ronza facendola durare non 2 giorni, ma una settimana per attirare turisti a livello nazionale. “C’è la necessità però – ha chiuso l’assessore di Altomonte – di mettere alcune regole: bisogna puntare sulla qualità perchè l’evento può diventare una fonte di ricchezza. Soprattutto nei periodi di crisi come quello attuale, bisogna ripartire dai punti di forza che caratterizzano un territorio”. “Non servono più le scorciatoie – ha esordito Gianluca Gallo – basta finanziamenti a fondo perduto usati per raggiri. Bisogna investire per produrre ricchezza. Si deve chiedere ai politici di essere presenti – ha continuato – e di spendere bene le risorse. C’è bisogno di vendere al meglio le produzioni del territorio. Un esempio positivo è Barbieri Group che, non solo sfrutta bene le risorse, ma, esige e promuove il consumo locale, le produzioni di eccellenze e i piatti della memoria. La Fiera della Ronza – ha terminato il consigliere Gallo – è una buona occasione per avviare un processo pedagogico, e sono i giovani, in primis, che devono iniziare a crederci”.
“Evitare lo spopolamento non solo per l’impatto economico ma anche ambienta. C’è bisogno – ha detto Franco Mazzei responsabile comprensoriale Cia Sibaritide – che la regione individui strategie per lavorare sull’educazione alimentare e sul km0. C’è necessità di favorire il consumo locale – ha concluso Mazzei – divenendo noi stessi ambasciatori dei nostri prodotti anzi tutto nel nostro territorio, soprattutto d’estate, a partire dalla promozione verso i nostri ospiti e turisti e iniziare ad agire concretamente”. “Le grandi aree urbane, ad esempio quella Corigliano-Rossano – ha dichiarato l’ex sindaco di Campana e ex consigliere regionale Ernesto Funaro – non si sono appropriati in passato di valori importanti, come quelli della tutela dell’agricoltura e delle produzioni e degli eventi tipici, che oggi vanno purtroppo disperdendosi. Sulla Fiera della Ronza non servono leggi o provvedimenti amministrativi. È sufficiente l’interesse per la valorizzazione dell’evento”. “Viviamo una crisi da oltre 20 anni – ha dichiarato Mario Albino Gagliardi sindaco di Saracena – da quando l’industrialismo è fallito, l’agricoltura è diventata importante per lo sviluppo. È un’idea condivisa da tutti, ma non si fa niente per metterla concretamente in atto. È colpa della politica! Abbiamo 3 parchi nazionali – ha continuato Gagliardi – 800 km di costa e siamo la 2° regione come quantità di produzione di olio. Siamo una regione ricca di specificità. È necessario fare il salto di qualità e puntare sulle eccellenze del territorio”. “Altrove, dove hanno meno di noi – ha chiosato il sindaco della Città del Moscato Passito – sanno investire e sono più ricchi e sviluppati di noi. Abbiamo la possibilità di puntare su mare e monti, ma dobbiamo collaborare perchè da soli si va veloci ma non si arriva lontano”.