COSENZA – Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza gia’ nel 2008, in seguito all’insorgere nel territorio del fenomeno dell’emergenza sulla raccolta dei rifiuti, aveva avviato, sotto il coordinamento del procuratore della repubblica aggiunto dott. Domenico Airoma, intervenuto per conto del procuratore dott. Dario Granieri ed indirizzando con costante regolarità il tracciato investigativo, una complessa indagine articolata su piu’ filoni investigativi tutti diretti ad eseguire precisi approfondimenti finalizzati al riscontro di eventuali ipotesi delittuose riconducibili all’operato dei responsabili susseguitisi nel tempo nell’attivita’ di amministrazione della societa’ avente sede alle porte del capoluogo cosentino.
Anche lo stesso fallimento della societa’ per azioni a capitale misto pubblico/privato, con un passivo accertato di oltre 36 mil. di euro alla data del 30.06.2009, era stato deciso nel 2010 con sentenza dal locale tribunale su richiesta della procura della Repubblica di Cosenza, sulla base del consistente apporto fornito da parte del nucleo pt di Cosenza nella raccolta di pregnanti elementi probatori, che hanno poi consentito all’a.g. inquirente di depositare, in tempi strettissimi, richiesta di fallimento della societa’ che, nel frattempo, era stata posta in stato di liquidazione volontaria. I costanti ed articolati approfondimenti investigativi sono proseguiti anche nel settore dei reati fallimentari. In tale ambito, le fiamme gialle di Cosenza, eseguendo una puntuale analisi dei fatti aziendali posti in essere in prossimita’ della dichiarazione di fallimento della societa’, hanno accertato che, durante il suo stato di insolvenza, manifestatosi gia’ a partire dall’esercizio 2008, taluni suoi fornitori avevano richiesto ed ottenuto pagamenti preferenziali attraverso cessioni di crediti vantati dalla societa’ nei confronti di terzi.
E’ stato accertato, infatti, che al fine di creare pregiudizio ai creditori, fino al 2008, la società aveva effettuato cessioni di credito in favore di alcuni suoi fornitori per oltre 2 milioni di euro anche se, soprattutto nel 2009, lo stato di grave insolvenza in cui si trovava la società poi fallita, reso noto dalla stampa locale pure attraverso le proteste dei suoi dipendenti, non poteva essere disconosciuto dalle controparti cessionarie dei crediti, tutte operanti sul territorio della provincia cosentina. Inoltre, i finanzieri hanno accertato, attraverso un approfondito esame delle scritture contabili societarie, che gli organi di vertice della societa’ avevano proceduto, nel corso del 2009 ed in epoca prossima alla dichiarazione di fallimento, a liquidare in proprio favore compensi per un ammontare di circa 70 mila euro, pur conoscendo, ovviamente, lo stato di insolvenza della soceta’.
A conclusione di tali intricate indagini, in data 03.07.2012 e’ stato eseguito dai militari del nucleo di polizia tributaria provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari – art.415 bis c.p.p. – emesso dal procuratore aggiunto della locale procura della repubblica, dr. Domenico Airoma, per i reati di bancarotta fraudolenta e preferenziale anche a titolo di concorso nei confronti dei 07 soggetti indagati, amministratori e fornitori della societa’ fallita. L’operazione odierna testimonia il continuo impegno della guardia di finanza nell’ambito della missione di polizia economico finanziaria a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento del mercato.