CROTONE -Visti gli ottimi risultati ottenuti dal CSM di Crotone nella precedente edizione, anche quest’anno si è proposta un’ offerta formativa-educativa attraverso la pratica dello sport ai ragazzi del CSM di Crotone, con referente del progetto l’Associazione Attivamente, partecipando al torneo di calcio organizzato dal DSM ASL Lecce, in collaborazione con l’A.C.S.I., Comitato Provinciale di Lecce. La manifestazione, denominata “1° Torneo Internazionale di calcio a 6 La Testa nel Pallone – 5° Memorial Dott. Antonio Vetrugno 2012”, è di carattere internazionale ed è riservata a squadre composte da utenti psichiatrici e operatori provenienti da regioni italiane ed europee. Tale torneo ha avuto luogo a Torre Rinalda, Salice Salentino e Squinzano (LE), dal 28 maggio al 2 giugno 2012, ed hanno partecipato all’evento N. 30 DSM provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Spagna, Ungheria, Francia e Austria. Considerato che ogni gruppo è costituito mediamente da quindici persone tra utenti e operatori, il numero complessivo dei partecipanti si aggira intorno a N. 450 persone. Oltre al programma sportivo la manifestazione si è arricchita di altri eventi: Conferenza Stampa per la presentazione dell’evento c/o Provincia, Palazzo Adorno; Convegno “Sport e salute mentale: dalla prevenzione del disagio alla riabilitazione della cronicità” presso il Castello Carlo V di Lecce; Grande evento calcistico “Tutti in campo!” Stadio Comunale di Lecce : il primo incontro di calcio della storia tra due squadre composte da 100 giocatori ciascuna, ad arbitrare l’incontro il giornalista e conduttore televisivo Gianni Ippoliti; visite guidate alla scoperta del Salento, serata musicale con la partecipazione del gruppo salentino “Lu rusciu nosciu” ed infine la Premiazione. Obiettivo della manifestazione è, soprattutto, offrire ai ragazzi una possibilità di integrazione sociale e riabilitazione psichica coinvolgendo in un “torneo di calcio a 6” operatori, pazienti, familiari e istituzioni esterne, reintegrando in un contesto sociale gli utenti affetti da patologia psichica attraverso un percorso riabilitativo. La finalità principale del progetto è l’integrazione del ragazzo disabile, attraverso un’accurata programmazione delle attività ed un’attenta analisi delle problematiche. Inoltre, l’attività motoria e sportiva può essere vissuta come momento di conquista di autonomia personale e di gratificazione per il miglioramento dell’autostima.
Il torneo rappresenta un’esperienza di elevata integrazione socio-sanitaria utile per contrastare gli effetti dell’esclusione sociale dovuta allo stigma e alla discriminazione nell’accesso alle opportunità offerte agli altri cittadini.Lo sport diventa quindi un elemento importante per lo sviluppo psicofisico del ragazzo, anche perché il rapporto con l’attività fisica diventa un mezzo per promuovere il benessere fisico della persona stessa. Il progetto è stata reso possibile grazie alla partecipazione di: UISP Crotone che ha fornito la palestra e le tessere sportive per i partecipanti; la Federazione Calcio Crotone che ha donato le divise ; l’ASP di Crotone che ha fornito il servizio di trasporto dell’AUSER di KR per svolgere l’attività riabilitativa, l’autista dell’AUSER il signor Liguori che ha accompagnato la squadra al torneo, inoltre hanno donato un contributo economico il Comune di Crotone e Mons. Cesare Oliveti. Per diritto di cronaca accedevano alla fase finale il Lecce A per la coppa Europa e il Trieste per la coppa Italia. In fin dei conti, tenendo presente che il Trieste alla fine del torneo portava a casa la coppa Italia battendo in finale il Brindisi per (punteggio) ed il Lecce, gli anni precedenti, prima di scindersi in due squadre (Lecce A e Lecce B), non solo vinceva i rispettivi tornei, ma ogni partita terminava con risultati da baske. La squadra del Crotone, per impegno e agonismo, ha onorato la maglia che indossava e le istituzioni che rappresentava, perdendo inizialmente di misura contro le formazioni del Lecce e del Trieste ma vincendo successivamente con ampio vantaggio le squadre del Foligno e del Perpignan, segnando ad entrambe 6 gol. Può sembrar stupido, persino banale, ma alla fine il torneo divenne, nelle aspettative di ognuno, marginale, secondario, perché tutti coloro che presero parte alla settimana di Casalabate avevano a cuore un’unica cosa: l’amicizia nella sua accezione più pura e nobile, un senso di aggregazione e solidarietà, quel sentirsi parte di un qualcosa di magnifico e sublime.