ISOLA CAPO RIZZUTO – “In riferimento all’iniziativa dell’Enpa, che contesta al Comune di Isola Capo Rizzuto disinteresse e omissioni in tema di prevenzione e gestione del fenomeno del randagismo, il settore di Polizia municipale, che si occupa della questione, intende chiarire alcuni punti. L’interesse e l’impegno del Comune di Isola nell’affrontare il problema del randagismo sono chiaramente testimoniati dal fatto che l’Ente ogni anno dedica a questo capitolo di spesa circa 80 mila euro, esaurendo il budget a sua disposizione con una serie di interventi. La fetta più consistente dei fondi purtroppo dev’essere destinata al mantenimento di 106 cani ospitati presso la struttura convenzionata. Una situazione alla quale per il momento non si può porre rimedio, visto che questi cani sono la parte restante dei 130 che erano già ospitati nella struttura quando l’attuale Amministrazione si è insediata. In un precedente incontro con l’Asp di Crotone e con la stessa Enpa, il Comune di Isola aveva proposto la reimmissione in libertà dei cani sani e di piccola taglia. Ma sia l’Asp di Crotone che l’Enpa avevano escluso questa possibilità, spiegando che i cani rinchiusi da troppo tempo in una struttura non saprebbero riadattarsi alla vita in libertà.
Ragion per cui la maggior parte del budget a disposizione dell’Ente si esaurisce per il loro mantenimento. Naturalmente in ossequio alla legge, ma anche per principio personale, siamo fermamente convinti che il ricorso ai canili debba essere riservato a un numero di cani quanto più ristretto possibile, e che i cani, una volta curati e sterilizzati, debbano tornare in libertà. Ecco perché il Comune di Isola Capo Rizzuto negli ultimi anni si sta limitando a prendere solo i randagi bisognosi di cure o aggressivi, esattamente come previsto dalla legge. Una scelta che ha permesso di fare scendere il numero di cani ospitati presso la struttura convenzionata da 130 a 106. Man mano che si alleggerisce il carico economico da investire in questo settore, aumenta per contro l’investimento dell’Ente nelle iniziative tese a favorire l’adozione e la re immissione. In un percorso certo non breve, ma che è stato già intrapreso con convinzione”.