CROTONE – “Come tutti possiamo facilmente concordare, quello della “Bonifica” è un tema del quale e sul quale si parla e se ne discute, oseremmo dire, da tempo immemorabile. Sono, infatti, oltre 12 anni, dalla chiusura delle fabbriche, che il problema è all’ordine del giorno della città e dei cittadini. Tuttavia – sottolineano in una nota congiunta i consiglieri Cesare Spanò, Manuela Cimino, Flora Sulco, Enrico Pedace e Domenico Panucci – nonostante tutto questo tempo trascorso, nulla si è mosso nella direzione giusta e concreta, com’è nelle attese e nel desiderio della intera collettività. Questo pone un primo e fondamentale interrogativo: dobbiamo continuare a parlarne inutilmente e senza un esito visibile ed operativo? Oppure pensiamo che, finalmente, sia giunto il momento della concretezza e dell’impegno per “fare” sul serio e per davvero? Valutando le dichiarazioni del sindaco Vallone ancora oggi, nonostante il tempo inutilmente trascorso , questo, non appare chiaro. Molte cose sono mutuate dal lavoro altrui, che di giorno si criticano e di notte si condividono, tante altre proposte, come ad esempio quelle sul Piano Regolatore dell’area Portuale, sono solo nella mente e nelle intenzioni, ma mai avviate a soluzione. Non appare chiara, dunque, la volontà e l’impegno, di dedicarsi, anima e corpo e magari pure con intelligenza e sapienza, a fare in modo che Crotone ottenga i risultati che da troppo lungo tempo si aspetta. Ancora una volta si fa la storia, che tra l’altro conosciamo e conoscono tutti e somiglia di più ad una infinita telenovela. Si parla, quasi sempre, in questa storia, degli altri e delle loro responsabilità che sono tante e tanti sono i colpevoli, a partire da ENI. Giusto, nulla da obiettare. Tuttavia, non si capisce ancora, limpidamente e senza tanti panegirici, quale sia la posizione e il progetto sul quale si è lavorato e sul quale, oggi, si dovrebbe avere un resoconto ed un bilancio. E’ questo un primo e fondamentale elemento di trasparenza per non continuare ad ingannare l’opinione pubblica e per proseguire a non adempiere alle proprie responsabilità. Quella che abbiamo alle spalle, diciamolo con franchezza e senza offesa per nessuno, è una lunga vicenda di insuccessi e fallimenti che ha fatto soffrire e sta continuando a penalizzare la città di Crotone. Pensiamo che consiglio e giunta comunale debbano assumere il tema ed il problema della “Bonifica” come una assoluta priorità, come una vera e propria “emergenza” sulla quale assicurare il massimo impegno per garantire ed ottenere risultati efficaci sia sulle questioni di merito che sulle questioni ambientali. Riteniamo, ancora, che l’assemblea comunale sia chiamata, finalmente, a dotarsi e ad offrire idee chiare ed ampie sulle prospettive di riutilizzo e di sviluppo delle stesse aree ed oltre le aree interessate.
Pensiamo, infine, che bisognerà far rispettare la città di Crotone esprimendo indicazioni forti ed efficaci anche sulle questioni che riguardano il pieno coinvolgimento delle nostre imprese, dei lavoratori e dei disoccupati. Solo così ci si potrà ritenere, al momento, soddisfatti per avere costruito solide basi per un credibile e convincente nuovo inizio che potrà avere, anche, una rapida e positiva conclusione. Entrando nel merito della questione, siamo di fronte a due facce dello stesso problema. La prima riguarda la bonifica e la valorizzazione dell’area archeologica della “Antica Kroton”. Dal fallimento di un progetto sperimentale e parziale del Comune di Crotone che prevedeva la bonifica attraverso la fitorimeadiazione di tutta l’area e, solo, 3.000 (dicasi tremila) metri quadrati di scavi e riscoperta archeologica, e di cui si sono persi, al momento, gli oltre 7 milioni di euro di finanziamenti previsti, siamo passati ad un “Progetto” voluto e proposto dalla Regione Calabria e dal Presidente Scopelliti, che ha ottenuto 100 milioni di Euro dai fondi previsti dal “Piano per il Sud” , immediatamente realizzabile. Un progetto organico sul quale stanno lavorando le rappresentanze del nostro territorio in Giunta regionale, sia la Vicepresidente Stasi che l’assessore Franco Pugliano, oltre alle rappresentanze consiliari, per pervenire, in tempi rapidissimi, alla stipula di “Un Accordo di Programma” tra la stessa regione Calabria, il Ministero dell’Ambiente, quello dei Beni Culturali e quello dello Sviluppo Economico, per procedere, immediatamente, agli interventi che prevedono:
1. La delimitazione, la Bonifica e gli Scavi archeologici sull’area interessata;
2. La realizzazione di un Parco Archeologico;
3. La realizzazione di un Museo Virtuale per una appropriata fruizione di questa straordinaria risorsa Culturale dell’Antica Kroton.
4. Inoltre, con i Fondi FSE (Fondo Sociale Europeo), si sta procedendo all’approntamento di un programma di riqualificazione di un primo, consistente numero di lavoratori in mobilità da avviare nelle attività previste nell’area archeologica, entro brevissimo tempo
E’ questo un Programma ed un percorso di straordinario interesse rispetto al quale dobbiamo manifestare la nostra condivisione, il nostro impegno e il nostro protagonismo. Guai a noi se, ancora una volta, dovessimo ostacolare e contrastare e non, invece, cooperare, a pieno titolo, alla sua rapida realizzazione e avvio nell’interesse prioritario della nostra città e dei Cittadini. La seconda parte del problema che stiamo affrontando riguarda la bonifica delle ex aree industriali. Vogliamo dirlo con franchezza: il progetto di Bonifica presentato da Syndial non ci piace, non lo condividiamo. Non è completo, non va fino in fondo, non risolve in via definitiva i danni ambientali subiti, gioca al risparmio, non corrisponde alle idee ed ai progetti che la città ha su quelle aree. D’altra parte, per dirla tutta, le proposte della Syndial somigliano ancora troppo a quella famosa “Conferenza di Servizio Decisoria” che si è svolta a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, nel lontano 2009. Le conclusioni prevedevano non solo “la muraglia fronte mare” e, in tante altre parti dell’area, una semplice messa in sicurezza piuttosto che una integrale bonifica, ma non contenevano, anche, una sufficiente previsione delle prospettive di riutilizzo delle aree e dei processi di sviluppo da avviare. Ad essa parteciparono, e si approvarono i verbali che hanno avviato le procedure autorizzative, la Provincia di allora, quella del 2009, e non quella di oggi, il Comune che è identico a ieri come ad oggi, la regione del presidente Loiero e dell’assessore Greco. Ora siamo a distanza di oltre due anni da quell’evento e alcuni modesti passi avanti sono stati fatti, ma non siamo ancora ad un risultato soddisfacente. E’ giunto il momento di dare la spinta decisiva e operativa a tutta la vicenda, per fare questo servono idee chiare e non confuse e serve la volontà e la forza per sostenerle e farle valere, dentro un percorso rapido e produttivo. Questo significa procedere ad una “Bonifica” mirata ed in profondità ma, anche, collegata alle diverse destinazioni di riutilizzo dell’area e delle aree, in un disegno che suggerisce e propone, ad esempio, nuove banchine Portuali, gli spazi per il Retroporto, gli spazi per le aree da destinare alle attività Scientifiche, e comprenda, inoltre, la scelta di non abbattere alcuni manufatti di rilevante interesse ingegneristico, scientifico e, perché no, anche culturale, simboli di una storia industriale che ha segnato per decenni il destino della nostra realtà. In questo senso, sarebbe stato utilissimo, e non è stato fatto, purtroppo, che il Comune di Crotone in tutti questi anni si fosse dotato di una precisa e nuova visione di sviluppo e regolazione urbanistica delle aree in modo tale da presentarsi agli appuntamenti ed ai confronti con le carte in regola e con le idee chiare.
Niente e nessuno lo vietava. Anzi…! Al contrario avevamo ed abbiamo uno strumento appropriato, previsto dalla Legge regionale, il cosiddetto PSC – Piano Strutturale Comunale – che invece, da alcuni anni, in bozza, giace nei cassetti del Comune. Adesso, è giunto il tempo di darsi da fare, di liberarsi di questo allucinante ritmo lento, di una visione miope e inconcludente e di questa permanente sonnolenza che accompagna da troppo lungo tempo l’attività amministrativa e di Governo di questa città, che tanti e salati prezzi sta facendo pagare a tutti i cittadini. Noi pensiamo che, sulla base di queste considerazioni, bisogna adoperarsi per procedere, speditamente, alla stipula di un “Accordo di Programma” da sottoscrivere con il Ministero dell’Ambiente, con gli altri Ministeri interessati, oltre che con Eni, come previsto dal “Decreto Legge del Governo sullo Sviluppo” e così come altri territori stanno già realizzando (vedi Trieste, Marghera, Porto Vesme, ecc.). Comune, Regione e Provincia, e tutto il resto della realtà sociale e associativa del territorio, devono avere una visione ed un Progetto unitario e condiviso e impegnare e spendere nel confronto tutta la loro forza e la loro autorevolezza. Un diverso atteggiamento e comportamento avrebbe conseguenze disastrose, ancor più gravi di ieri, sulle nostre speranze e sulle nostre prospettive. Non solo, potremmo avere un altro e solito percorso fatto di lungaggini burocratiche che si protrarrebbe, ancora, quasi all’infinito dando a Syndial la possibilità di continuare a rinviare l’intervento così come, per parte sua, sta facendo da anni. Così facendo di sicuro metteremmo a repentaglio i 100 milioni di Euro di finanziamento che la Regione ha ottenuto per “L’antica Kroton” , perché potrebbe non avere senso e giustificazione una spesa ed un Progetto di questo valore e di tale portata in un’ area ancora gravata da fenomeni di inquinamento ambientale non avviati a soluzione. Inoltre, un ulteriore ritardo nell’avvio della “Bonifica”, potrebbe significare privare la città di una grande e straordinaria opportunità di sviluppo che deriva “Dall’Economia del Mare” , che Crotone non riesce ancora a portare a patrimonio, in una fase nella quale l’Italia e l’Unione Europea considerano, le infrastrutture portuali, in particolare quelle ubicate nel Mediterraneo, strategiche per un nuovo sviluppo. E’ una prospettiva ed un pericolo ai quali non vogliamo pensare e nemmeno credere. Se finalmente si perverrà a questa conclusione, come noi fortemente desideriamo e vogliamo, possiamo assicurare non solo tutto il nostro sincero e massimo impegno, ma anche quello della nostra rappresentanza sociale, Istituzionale e di Governo nella città, della Provincia e della stessa Regione Calabria”.