CROTONE – “Il dibattito che si è svolto il 25 giugno, in occasione dei due anni di attività politica della Lista Scopelliti, ha aperto uno scenario nuovo nel panorama della politica crotonese ed in particolare modo nell’ambito del centro-destra con l’apertura a trecentosessanta gradi a quei movimenti moderati al cui interno gravitano persone serie e competenti. Tutti i convenuti hanno condiviso l’idea di una collaborazione e rilancio della politica locale con il coinvolgimento di tutte le forze che gravitano nell’area politica dei moderati il cui cantiere, ormai aperto, ha l’obiettivo di coinvolgere anche a tutte le forze sociali e movimenti che si riconoscono nel nuovo modo di interpretare la politica a cui il Presidente Scopelliti ha fatto esplicito riferimento. Un’azione politica vista come missione e passione supportate dalla profonda conoscenza delle problematiche del territorio e da intendersi come spirito di servizio volto al bene ed al progresso da realizzare anche a costo di iniziali impopolarità ma sorretta dalla convinzione che a lungo termine i benefici arriveranno.
Il dito indice puntato, come oramai già noto e ribadito nell’incontro, contro la politica che bivacca, del bisticcio sterile e delle poltrone, riconosciuta anche all’interno dello stesso partito che lui rappresenta, è il segnale di svolta che scava un solco profondo col parassitismo che ha da tempo incatenato la nostra provincia e la nostra regione. A questo appello, da parte delle altre forze politiche è stato risposto “ci siamo” e non a caso il tema dell’incontro era “uniti si può”. Solo se Regione e Provincia vanno di pari passo si potrà vedere la realizazione e la concretizzazione di tutti quei progetti in cantiere che da tempo la Vicepresidente Stasi sta illustrando dopo aver fattivamente operato per veicolare fondi per il territorio crotonese. La politica del fare non si puo’ realizzare se non c’è una concertazione di forze che pone alla base della propria attività la volontà di vedere un territorio crotonese sviluppato di cui ne possiamo godere noi ed i nostri figli e non i nostri pronipoti”.