ISOLA CAPO RIZZUTO – “Per un corretta informazione è preciso dovere dell’Amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto chiarire alcune inesattezze (che si ritengono strumentali) riscontrate nella lettera inviata alle testate giornalistiche dalla signora Maria Rosa Prandelli, in merito all’ordinanza con la quale il sindaco è dovuto intervenire sul Villaggio Capopiccolo a tutela della salute pubblica. Innanzi tutto è bene evidenziare che nel Comune di Isola Capo Rizzuto esiste un potabilizzatore comunale conforme alla normativa vigente. È altresì vero che, fin dal suo insediamento, questa Amministrazione ha avuto come priorità assoluta una serie di interventi sul sistema idrico integrato che, tra l’altro, hanno risolto dopo trent’anni il problema dell’approvvigionamento idrico (in particolare a Capo Rizzuto e Cannella) che per tanti cittadini avveniva attraverso le autobotti. Tra gli interventi ricordiamo anche l’approvazione del progetto che prevede il rinnovamento della rete idrica a servizio di una zona del centro (gara d’appalto in pubblicazione alla Sua); il completamento del sistema di disinquinamento costiero attraverso la realizzazione di un nuovo impianto fognario in località Vigne di Le Castella, a Cannella e Marinella; il potenziamento della rete idrica a Capo Piccolo; la progettazione della rete fognaria di S. Anna; il potenziamento del sistema di potabilizzazione attraverso un nuovo impianto e un cloratore. Pertanto quanto asserito dalla signora Prandelli in ordine al fatto che il sindaco “è senz’altro a conoscenza che in tutta Isola non esiste acqua potabile” è affermazione pretestuosa, fuorviante e del tutto priva di fondamento. Un’affermazione chiaramente ad effetto, nella quale la signora distorce volutamente il concetto di acqua potabile, anche per tentare di giustificare le inadempienze rilevate nel suo Villaggio da parte dell’Asp di Crotone circa il mancato allacciamento alla rete idrica.
Questi i fatti:
– Nel settembre del 2011 l’Asp di Crotone effettua un accertamento e riscontra che il villaggio Capopiccolo non è allacciato ad alcuna rete idrica pubblica per la fornitura di acqua potabile; esiste un contratto in essere con il Consorzio di bonifica per la fornitura di acqua grezza (non potabile). Pertanto l’Asp invita l’amministratore del Villaggio a procedere, entro l’apertura della stagione successiva, all’allaccio della struttura ricettiva alla rete idrica che fornisce acqua potabile (comunale o Arssa). Tale comunicazione viene inviata anche al Comune di Isola Capo Rizzuto, che si attiva con l’emissione di due ordinanze a tutela della salute pubblica.
– Il 13 giugno del 2012 l’Asp effettua un nuovo sopralluogo e accerta che nulla è stato fatto per sanare le inadempienze; dal campionamento dell’acqua l’Arpacal rileva parametri non conformi alla normativa vigente. Pertanto il 15 giugno l’Asp invia al Comune di Isola una richiesta di emissione di ordinanza di chiusura, alla quale il sindaco adempie attraverso l’emissione dell’ordinanza n°45 del 18 giugno 2012, con la quale vengono chiuse le strutture ricettive del villaggio (i bar, il ristorante e la piscina) fino a quando non verrà dimostrato il rientro nei parametri di legge.
Questo per sottolineare che il provvedimento assunto dal primo cittadino è dovuto, a salvaguardia della salute pubblica. Bene avrebbe potuto l’amministratore attivarsi in tempo utile per ottemperare a quanto intimatole dall’Asp nove mesi prima. Vi è di più: il Villaggio Capopiccolo, attivo da circa trent’anni, risulta essere stato allacciato alla rete idrica dell’Arssa fino al 1993 (come ufficialmente dichiarato dalla stessa Arssa all’Asp di Crotone con nota del 6 settembre 2011), anno in cui sarebbe avvenuto un distacco per motivi che la stessa amministratrice potrebbe spiegare (per morosità?). Piuttosto che infangare l’intero territorio e tutte le altre realtà turistiche, palesemente cercando di scaricare le proprie responsabilità, meglio avrebbe fatto la signora Prandelli ad impiegare il proprio tempo sanando la posizione del Villaggio che amministra. Rispettando la legge esattamente come fanno tutti gli altri villaggi turistici, che si sono correttamente adoperati ad adeguare la loro struttura mediante l’allaccio alla rete idrica che fornisce acqua potabile, oppure dotandosi di impianti di potabilizzazione conformi alla normativa vigente. È chiaro che questa Amministrazione è ben consapevole delle tante criticità presenti sul territorio, ma è altrettanto vero che occorre del tempo per recuperare tutte le inadempienze e le scelte sbagliate (per esempio lo scarico dei depuratori di Capo Piccolo e Le Castella) incolpevolmente ereditate.”