CROTONE – Perse le industrie, si guarda alla bonifica del territorio quale strumento per far decollare una città, Crotone, collassata nei vari settori produttivi (commerciali e industriali). La problematica della bonifica è ormai un argomento stucchevole, da parte di ogni rappresentanza politica e di gruppi dello stesso schieramento in vicinanza di qualche consultazione elettorale. In ogni caso è positivo discuterne, anche se la data della cantierabilità per l’inizio dei lavori della bonifica nessuno la conosce. A tal proposito il Pdl crotonese rende noto, attraverso un comunicato stampa a firma: Senatrice Dorina Bianchi, Consigliere regionale Salvatore Pacenza, Coordinatore provinciale Umberto Lorecchio, Capo gruppo del Pdl al comune di Crotone Enzo Camposano, Antonio Leto dei giovani del Pdl, d’avere stilato le azioni e gli interventi che ritiene indispensabili per portare a compimento il crono-programma dei lavori di bonifica dell’area industriale di Crotone. “L’obiettivo – dichiarano i firmatari del comunicato stampa – è quello di rendere l’intera area più competitiva in termini di sviluppo e di crescita economica e come primo passo è necessario migliorare la concertazione tra le istituzioni coinvolte ai vari livelli, superando i particolarismi per accelerare i tempi e le procedure di bonifica e sarebbe utile un’immediata conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo di bonifica, contemporaneamente dovrà essere avviata un’attività di controllo sulle demolizioni dei fabbricati e degli impianti dell’ex Pertusola e verificata la capacità di Arpacal di rispondere in tempi brevi all’attuazione dello step 2, giacché si registra il funzionamento di soli otto pozzi su 53 di quelli previsti per la barriera idraulica”.
Non solo il richiamo a ciò che non si è fatto a proposito della bonifica. Attraverso il comunicato stampa si riconosce da parte dei firmatari che: “in questo ultimo anno sono stati realizzati alcuni primi passi previsti nel crono-programma dei lavori quali l’avvio delle demolizioni; i lavori di bonifica della falde; l’avvio della realizzazione della barriere idrauliche (di cui abbiamo già denunciato il funzionamento di soli otto pozzi su 53); la sottoscrizione di un contratto per il trattamento dell’acqua di falda proveniente dal sito industriale tra il Consorzio Industriale di Crotone e Syndial Spa ed a proposito di ciò va inserita al più presto la stipula di un accordo di programma quadro tra Syndyal e ministero dell’Ambiente che tenga conto del “Master plan” proposto dalla Regione Calabria (presentato a Eni e Syndial) per il riutilizzo delle aree”.