PALLAGORIO – ‘I volenterosi – Progetto Pallagorio’, sulla propria pagina Facebook, criticano le scelte su Imu e Irpef, adottate dall’amministrazione comunale. Lo scorso 9 giugno, il Consiglio comunale albanofono, aveva approvato, con il voto contrario di Caterina Spina – unica consigliere di minoranza presente in aula – sia le aliquote sulla casa che l’imposta sui redditi delle persone fisiche (Imu, prime case esenti e 0,76 % sulle seconde, niente Irpef per redditi fino a 6000 euro). “Indovinate chi paga?”, esordisce un ‘volantino’ postato sulla bacheca nel noto social network. “In seguito alle recenti determinazioni dell’amministrazione comunale in merito alle nuove tasse per cittadini è doveroso fare alcune riflessioni a riguardo”, prosegue la nota, “Una nuova tassa: l’addizionale comunale”; ‘I volenterosi’, sostengono che l’Irpef è una tassa per tutti i redditi, che, “si sarebbe potuta evitare se il sindaco non avesse contratto 620.000 Euro di mutui nel solo 2011”. Altra critica mossa dal movimento, che nella Civica assemblea siede tra i banchi della minoranza (due i rappresentanti Spina e Dino Raffa), riguarda l’Imu sulle aree fabbricabili che “con l’Ici costavano il 5 per mille, oggi con l’Imu sono state ridotte al 4,6 per mille. Considerate che il criterio di calcolo è lo stesso, facile capire che l’Imu per le aree fabbricabili costa meno che per l’Ici. Indovinate chi paga meno?”; Secondo l’organizzazione coordinata da Ettore Bonanno, sarebbero stati favoriti chi le possiede. Una mazzata per i cittadini, sarebbe invece l’imposta sulle seconde case ed i garage. “Infatti, si legge nel documento, le seconde case non sono state abbassate al minimo pur potendolo fare (a differenza di quanto sostenuto pubblicamente dal sindaco) e l’aliquota è stata fissata al 7,6 per mille. Se si considera che la rendita sulle seconde case è maggiorata del 60% si è ‘fortunati’ se si paga più del doppio rispetto all’Ici”. Sulle prime case ‘I volenterosi’ invece, concordano su quanto stabilito cioè, esentarle. “Le tasse aumentano, il lavoro latita, la crisi si sente ma non in maniera uguale per tutti. Però il comune, conclude il manifestino, nel frattempo promette un’estate ricca di eventi e manifestazioni. Chissà se con queste riusciremo almeno a mangiare…”.