CATANZARO – Con una lettera al Coordinamento Calabria – Agenzia del Demanio, all’Ufficio Territoriale del Corpo Forestale dello Stato e all’Assessore all’agricoltura Michele Trematerra, il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro in presenza di un notevole ritardo nella concessione agli allevatori dei terreni demaniali per fida pascoli, ha sollecitato gli organi competenti ad “ un urgente completamento delle procedure di assegnazione dei terreni ad uso pascolo agli allevatori già autorizzati dal mese di maggio dalla Commissione Pascoli regionale”.Infatti – si legge nella lettera – a seguito delle autorizzazioni rilasciate dalla Commissione Pascoli, gli allevatori interessatihanno provveduto, in base alle prescrizioni sanitarie previste, ad eseguire le analisi e ad acquisire le autorizzazioni sanitarie entro i 30 giorni previsti, ed ora, in prossimità di scadenza, tali attestati rischiano di essere motivo di esclusione all’affidamento dei pascoli richiesti, certamente non per difetto degli allevatori, che invece hanno rispettato le regole.
Occorre -prosegue Molinaro – recuperare con sollecitudine questo ritardo, al fine di garantire agli allevatori che praticano una tra l’altro storica attività della transumanza, che è un fattore economico e non di folklore, il diritto di utilizzodei pascoli, evitando ulteriori perdite economiche derivantidalla mancata stipula dei contratti in tempi utili al pascolamento, nonché perdite erariali per lo Stato e aggravio di costi per gli allevatori, costretti a dover acquistare alimenti extraziendali.Nel merito delle attività di revisione dei canoni concessori, considerato la invariata natura dei pascoli e l’attuale situazione di crisi economica che interessa, in particolar modo, il mondo zootecnico, la richiesta è di non prevedere, per questa annualità, aumenti dei canoni confermando di conseguenza quelli del 2011. Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi da diversi allevator, di Umbriatico, Terravecchia, Cariati ed altri comunisulle difficolta della zootecnia con ritardi relativi solo a incombenze amministrative non possono far dormire sonni tranquilli a nessuno in primis le Istituzioni.