Ha firmato il decreto di nomina, nel pomeriggio di ieri, lunedì 21 aprile, il neo assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Bonifati. Un incarico che gli è derivato dall’alto della sua peculiare capacità in campo minerario. Basta scorrere il suo curriculum, diverse pagine, per capire che l’Ente Comunale di Cirò Marina, per risolvere l’oramai annoso problema dello stabilimento Syndial si è voluto affidare ad un esperto in materia, un professionista che fra l’altro per la sua vasta esperienza conosce tutti i diversi tavoli e gli interlocutori con cui confrontarsi e rapportarsi per chiudere la vicenda che dovrebbe riportare in produzione lo stabilimento, con una significativa ripresa estrattiva, produttiva e di rilancio economico dell’intera area, laddove si spera, successivamente, con una cordata di imprenditori, fra i quali Locatelli, diversificare la produzione e rilanciarla sul mercato. Una decisione assunta da parte del Sindaco, Roberto Siciliani, in piena sintonia con il dimissionario, Giuseppe Berardi, al quale saranno consegnate le deleghe dei lavori pubblici, all’ambiente, all’urbanistica. Nella sostanza il neo Assessore, Bonifati, avrà il compito di raccordare e tessere le fila del progetto di rilancio dello stabilimento, interloquendo con il Comune di Belvedere Spinello con il Sindaco, Giovanni Basile che dovrebbe ritirare le remore sull’apertura della miniera a fronte, verosimilmente, di un maggiore coinvolgimento anche dal punto di vista economico, in sostanza ricevendo più soldi, ma anche con la rassicurazione che il dissesto idrogeologico verificatosi nel lontano 2001, come ci ha spiegato tecnicamente, Bonifati, non si ripeterà, perché sarà modificato il sistema estrattivo del salgemma.
Questa nuova procedura, parte dall’accertata considerazione, che lo stabilimento non potrà essere dismesso, come vorrebbe la Syndial, che così risparmierebbe i soldi per la rimessa in funzione dello stabilimento stesso e cesserebbe la produzione, con un notevole risparmio complessivo, in quanto ancora, dai calcoli effettuati, la miniera di Belvedere Spinello, può produrre per altri venti anni. Quindi modificato il sistema estrattivo, cesseranno i pericoli, che in questo momento si stanno sanando. Se l’operazione andrà in porto, il neo assessore ne sembra certo, unitamente al Sindaco, si creerebbero con un effetto moltiplicatore, diverse aziende di trasformazione che porterebbero nuovi insediamenti produttivi, E’ noto infatti che la materia prima, il salgemma, è l’elemento chimico di base per la produzione di sale per alimenti, per animali, per il cloro ecc. Il tutto, fra ripresa stabilimento e indotto, porterebbe a stabilizzare circa 70/80 unità lavorative e un indotto che, trasporto su gomma a parte per gli oltre 350 tonnellate di prodotto, potrebbe vedere la creazione di altri 150 unità lavorative. A trainare il progetto trasformazione e commercializzazione, l’azienda Locatelli, attualmente operante nel Bergamasco, che ha già avanzato richiesta alla Regione Calabria per la gestione dell’Impianto, ma che, come dicevamo, sarà allargato ad una cordata vera e propria, non disdegnando in ultima analisi di trasferire i suoi impianti di trasformazione a Cirò Marina. Insomma, una ripresa dello stabilimento che si vorrebbe mettere in funzione e magari restituire alla Calabria, quel ruolo primario che un tempo aveva, e cioè una delle prime regioni Italiane minerarie, con diversi impianti dislocati sul territorio Regionale. Ma, soprattutto, una sfida che la nuova amministrazione vuole intraprendere a portare a compimento.
Spero che almeno si riesca a valorizzare il posto..No x come vedo oggi camminando sul lungomare ho visto un NUOVO cartellone Pubblicitario ENORME che quasi nasconde la bellezza del nostro mare….ma come si fà…..