L’associazione TrecentoSessanta, coerentemente con quanto dice il proprio messaggio, intrinseco al suo statuto ed alla sua etica, rinnova i propri organismi dando spazio e responsabilità ai giovani che nella sua breve storia hanno contribuito alla crescita di questo gruppo, e che ora si trovano al comando delle iniziative e dei programmi futuri. L’assemblea dei soci, vecchi e nuovi, ha consacrato, nel pomeriggio del 3 gennaio, in occasione del classico incontro di inizio anno, il nuovo presidente Francesco Ferraro, studente di ingegneria ambientale presso l’Università della Calabria, che succede a Raffaele Patera, che lascia la presidenza dopo due anni di mandato. A presiedere la serata l’ormai ex presidente Patera, che dopo un riepilogo sull’attuale situazione dell’associazione, lascia la parola ai vari interventi. Prima fra tutti, l’intervento di Antonio Pace, cofondatore e primo presidente dell’associazione, che in sintesi ha mostrato come: “La nostra opera più importante è il proselitismo della partecipazione. E’ il concetto principale, l’essenza di essere cittadini. Essere parte di una comunità significa prendere parte. Prendere parte a quell’insieme di azioni, che in maniera diretta o indiretta vuole conservare o modificare il sistema dell’interesse comune, o vuole semplicemente mettere alla luce e portare all’attenzione questa o quell’altra situazione”. Intervengono anche: Stefano Ferraro, che sin dall’inizio ha seguito il processo evolutivo dell’associazione: “Negli anni TrecentoSessanta, visto anche le iniziative che diversi gruppi portano avanti, dimostra di aver fatto scuola, orgoglio ancora maggiore per noi”. Antonio Castiglione, ha ricordato quanto fatto sino ad ora: “TrecentoSessanta è il modo migliore per avvicinarsi alla politica e per imparare a fare gruppo lavorando con impegno e perseveranza”. In fine il neo presidente Francesco Ferraro che ha illustrato il programma in maniera molto dettagliata, ne ha definito i punti cardini che comprendono: beni culturali, disabilità, viabilità e trasporti, inquinamento ed erosione costiera (particolarmente a cuore di Ferraro), rete Wi-fi e sport.
Ferraro ha chiaramente fatto intendere che TrecentoSessanta vuole e deve, ora, fare il salto di qualità, e per tanto promette di portare avanti le iniziative che da sempre hanno contraddistinto l’associazione ma anche di dare un nuovo aspetto, mirando in maniera assidua ai temi sopra citati: “Un tema su cui punteremo è quello dell’erosione delle coste fenomeno che si verifica nel nostro territorio da anni. Io insieme a tutti voi cercheremo di capire, avvalendoci della collaborazione di tecnici del settore, le cause di tale fenomeno, per individuarne le possibili soluzioni”. Ed ancora: “Mireremo a sensibilizzare le istituzioni locali e oltre, per la riqualificazione dei siti archeologici risalenti all’epoca della Magna Grecia, cercando così di avviare attraverso le risorse culturali un nuove opportunità economiche”.In conclusione Ferraro ha fatto anche un piccolo accenno alla situazione del Consiglio Comunale dei Giovani, rivendicando l’idea del progetto del CCG che per TrecentoSessanta voleva essere una scuola di atti del tutto amministrativi: “Il consiglio dei giovani non poteva e non doveva essere parte politica ma integrazione sociale e culturale dei giovani. L’episodio avvenuto al susseguirsi di un articolo di Castiglione, capogruppo di minoranza, sul dissesto, dove per altro non si faceva alcun riferimento politico, ma era del tutto generale, ha scatenato la reazione all’interno del consiglio comunale “dei grandi”, contro una parte del consiglio dei giovani. Se questo è il contenuto di quello spazio, che è il consiglio dei giovani, è chiaro che non rappresenta terreno fertile per chi vuole imparare”. Il nuovo presidente non ha voluto determinare ne un esecutivo ne un direttivo: “Ci sono tanti nuovi entrati per cui non escludiamo nessuno, e quindi il direttivo ed il mio esecutivo, verrà eletto il primo e nominato il secondo, dopo qualche mese a partire da oggi, per permettere a tutti di sentirsi protagonisti”. E’ stato concordato solo un comitato di lavoro al fianco del presidente, di cui ne fanno parte: Parrilla Alessandra, Gironda Giuseppe, Mingrone Matteo, Ferraro Marco, Pugliese Giuseppe, Pace Fortunato, Russo Cataldo e Porti Franca. A termine della serata TrcentoSessanta dimostra come a prescindere dai nomi, l’associazione stia lontano da “protagonismi” e “personalismi” mentre continua ad essere un progetto ed un’idea che coinvolge!