Si è chiusa domenica 28 Luglio, nella suggestiva cornice di Largo S. Giovanni, la terza edizione del 3E Film Festival di Strongoli, la ormai tradizionale manifestazione estiva che per tre giorni anima il borgo della piccola cittadina ionica.
Durante le serate del festival si sono alternati interventi di esperti provenienti da tutt’Italia, sul tema della biodiversità, la difesa e la valorizzazione delle risorse territoriali, con proiezioni di film e cortometraggi ed esibizioni di teatro, poesia e musica. Gli ospiti presenti hanno potuto anche degustare i sapori eno-gastronici a Km O del territorio, grazie alla cucina dell’enoteca La Vecchia di Crotone in collaborazione con Slow Food, e ad una suggestiva mostra mercato dei produttori locali aderenti al GAL di Crotone.
La grande novità di quest’anno è stata, senza dubbio, il contest “EcoVideoQuick”. I partecipanti, provenienti da varie parti d’Italia, hanno realizzato un video di cinque minuti che parla di ambiente e di sfide per difenderlo. I numerosissimi cortometraggi hanno sorpreso per l’originalità e l’alta qualità. Si è aggiudicato il primo premio il video “Unisono”, un’opera originale, costruita con forza espressiva nelle immagini poetiche e suggestive, realizzata da quattro giovani studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra i vincitori anche due ragazzi di Crotone, Matteo Russo e Antonio Buscema, secondi classificati con il video “Fake Plastic World”, caratterizzato da uno stile elegante, un ritmo intenso e una musica che accompagna la narrazione visiva senza sbavature. Terzo classificato il video “What Weee Are – Weee Cutter Ants” di Alessio De Marchi e Alessandra Turcato, caratterizzato da un linguaggio originale e di ricerca e dai toni surrealisti e inquietanti.
La giuria che ha deciso i premi, formata da esperti del settore della cinematografia, è stata presieduta dal regista Enrico Le Pera, il quale durante il Festival ha presentato anche il suo ultimo documentario “La via della Terra”, premiato con l’Italian Best Awards 2019 a Montecitorio. Il documentario di Le Pera, la cui proiezione ha suscitato profonda emozione, racconta la storia dell’agricoltura nel Marchesato di Crotone e le lotte che i braccianti hanno dovuto combattere per la terra e per la dignità. Un’opera toccante e altamente significativa per conoscere e capire la nostra storia e i problemi dei nostri tempi.
Gli interventi degli ospiti al festival sono stati di altissimo valore scientifico e sociale, trattando argomenti come la biodiversità, oasi protette, archeologia grazie alla collaborazione e partnership di WWF, LIPU e Italia Nostra. Tra gli argomenti trattati anche agricoltura organica e permacultura – con l’importante intervento dei presidenti di WWOOF Italia e del Laboratorio di Permacultura Mediterranea – e infine geotermia, biogas e compostaggio, con il contributo dell’IGG-CNR di Pisa, di Legambiente e dell’Università di Bari, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e gli abitanti del Sud sulla necessità di un cambiamento verso stili di vita più sostenibili e responsabili.
Durante il corso delle tre serate i componenti del Teatro della Maruca di Crotone, guidati dai fratelli Angelo e Carlo Gallo, hanno condotto un laboratorio di valorizzazione del riciclo, facendo costruire ai bambini presenti alcune marionette con oggetti di recupero. Questo ha permesso ai piccoli partecipanti di essere protagonisti, insieme ad Angelo Gallo, della rappresentazione teatrale dell’ultima serata. Durante la prima sera la stessa compagnia teatrale ha portato in scena “Non è polline”, uno studio teatrale, prodotto appositamente per il festival di Strongoli, carico di suggestioni e immagini poetiche e surreali sul tema dell’inquinamento e la difesa ambientale.
Protagonista della seconda serata è stato il poeta “paesologo” Franco Arminio, che nelle sue continue peregrinazioni osserva, riscopre e racconta i paesi, protagonisti dei suoi versi. Arminio si è esibito in un reading musicale, accompagnato dai figli musicisti Livio e Manfredi, uno spettacolo intenso e vivace, un originale intreccio di poesia e musica, un dialogo serrato sul filo dell’ironia, raccontando con allegro cinismo storie vere al limite del surreale. Franco Arminio poco alla volta ha portato lo spettacolo nella direzione di un coinvolgimento estremo del pubblico, invitandolo a cantare, a scegliere le canzoni da eseguire e a tradurre le poesie nella propria lingua, trasformando lo spettacolo in un momento comunitario, un convivio di parole e musica.
Ha chiuso il Festival il concerto dei Cumededè, dodici musicisti, tra cui otto percussionisti, diretti dal maestro Checco Pallone, con un repertorio variegato e originale che abbraccia dal popolare ai cantautori italiani, attraversando le cornici d’oriente e i ritmi africani con arrangiamenti e rivisitazioni assolutamente originali. La musica dei Cumededè, cattura e affascina immediatamente l’ascoltatore, il loro concerto ha coinvolto e trascinato il pubblico in un viaggio di sonorità intense e colorate saziando i gusti musicali di più generazioni.
L’evento estivo strongolese si chiude con l’augurio di saper preservare il nostro meraviglioso territorio, con la sua storia, i suoi incantevoli paesaggi, le sue contraddizioni, la sua cultura, con nuova volontà e consapevolezza, sicuri che durante queste tre serate un nuovo tassello è stato posato.