C’è un pezzo di storia di Torretta, soprattutto musicale, che da due anni esatti non è più tra noi: era lunedì primo agosto 2016 quando il cuore (grande e generoso) di Tonino Scarpino, il “maestro” per tutti, smetteva di battere in quel di Parma, dove da mesi, tra gli affetti dei figli e della moglie, combatteva con coraggio e determinazione la sua personale lotta contro un male incurabile che il più delle volte, purtroppo, non perdona.
Ma se un cuore smetteva di battere, altri, tantissimi, come quelli dei suoi cari, dei suoi amici, di coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo, nello stesso tempo continuavano a conservarne il ricordo indelebile del suo sorriso, della sua voglia di vivere, della sua innata voglia di cantare, magari imbracciando il suo fedele basso elettrico (anche se nelle scampagnate tra intimi era magico ascoltarlo anche col semplice e acustico suono della chitarra).
E per questo che già un anno dopo, per volontà soprattutto del fratello Franco (che ne ereditò fin da subito l’appellativo di “maestro” per le sue continue performance canore), nasceva il “Memorial Tonino Scarpino” in una delle caldissime serate d’agosto sul lungomare Kennedy di Torretta.
Martedì 14, in piena vigilia ferragostana, è dunque andata in scena la seconda edizione, stavolta non su un palco, spesso troppo freddo e distante dal pubblico distratto delle vacanze estive, ma nella splendida ed incantevole cornice a mo’ piccola arena dell’ex villetta “Ottagono”, davanti ad una platea attenta e numerosissima che ha seguito ed applaudito fino all’ultimo il programma di interventi e di canzoni stilato dagli organizzatori e presentato da Rocco Santoro, coadiuvato dallo stesso Franco Scarpino e con la regia musicale e tecnica di Battista Lama e del suo team.
La manifestazione non poteva che iniziare con un video che ripercorreva la vita e la storia musicale di Tonino Scarpino, egregiamente raccontata dalle parole scritte da Mimmo De Bartolo, altro suo amico d’infanzia.
Quindi il ricordo strettamente personale di uno dei fondatori dei Sonus 83 (gruppo musicale crucolese degli anni ottanta), dei quali Tonino era stato il bassista cantante in due periodi molto importanti della vita della band, ed a seguire le esibizioni canore di bellissime voci torrettane, da Maria Giovanna Faiella (che ha cantato “Io voglio vivere” e “Il cielo d’Irlanda”), Lara Lamanna (“La complicità” e “A thous and years”), a Maria Teresa Panza (“Un pugno di sabbia” e “Sei tu”), Sonia Scigliano (“Adagio” e “Senza Luce”), Francesca Lamanna (“Eternità” e “Perdere l’amore”), Rossella Lama (“Tutta colpa mia” e “Tanta voglia di lei”), Ilaria Scarpino (“Il mio canto libero”), al giovanissimo Aldo Lama (“Morirò per te”), passando per lo stesso Franco Scarpino (“Ti lascio una parola” e un medley dei Dik Dik, storico gruppo italiano molto caro a Tonino), per l’eclettico chitarrista di origini torrettane Vincenzo Rizzuti, e quindi Ottavio Caligiuri (ha cantato un brano di Battisti), l’evergreen Salvatore D’Amato (“L’istrione” e “Ma vie”), fino al cantautore locale Donato Mingrone, con un suo personale ricordo di Tonino. In mezzo un commovente ricordo-saluto all’amico scomparso, scritto da Giuseppe Lamanna e letto da Maria Giovanna Faiella.
Classe 1949, Tonino, una vita lavorativa nelle ferrovie, salutate con il meritato pensionamento nel 2007, il resto della sua esistenza l’aveva suddivisa tra famiglia e musica, la sua musica, quella degli anni sessanta con la quale era cresciuto e con la quale aveva iniziato ad esibirsi in tantissimi locali della zona e del circondario.
Dai “Comanches” ai “Sonus 83”, dai “Figli di Manuel” al “Family Group (una breve ma simpatica esperienza assieme ai figli), agli “Evergreen”, passando per le molteplici esibizioni da solista, perché ovunque c’era da cantare c’era lui, tra amici che lo hanno apprezzato e stimato sempre.
Ed io che l’ho conosciuto proprio con i Sonus 83 posso dire che anche per chi scrive è stato un maestro di musica, di canto, di intrattenimento, perché in questo lui era sempre il primo, il migliore. Lo ricordo un’ultima volta, in una bella serata tra amici, esattamente quattro anni fa, col microfono in mano a deliziarci con la musica che più amava.
Da due anni, senza Tonino, è proprio vero che Torretta è rimasta “Senza luce”, perché solo lui poteva e sapeva cantare questa canzone, ma al tempo stesso siamo certi che con la sua voce e l’immancabile basso elettrico imbracciato, sarà stato accolto lassù in cielo come si conviene con i migliori artisti, in uno spettacolo immenso di musica e di ricordi infiniti.