Il patrimonio della flora spontanea della Sila, oltre a comprendere 900 specie in totale, contiene 13 entità botaniche con delle peculiarità esistenti solo presso l’altopiano silano, caratteristiche che lo rendono davvero unico nel suo genere. Le 13 entità botaniche esclusive possono rappresentare una vera e propria risorsa per gli allevatori del luogo, potrebbero, infatti, permettere loro di crescere dei bovini e produrre prodotti caseari unici dal punto di vista qualitativo, con una ricaduta positiva per il settore agricolo locale ed economico di non poco conto. È quanto è emerso dalla tavola rotonda che si è svolta nell’azienda agrituristica “Fattoria Biò”, nei pressi di Camigliatello Silano, ed in cui sono stati illustrati i risultati del progetto “Bps”, Biodiversità dei Pascoli silani.
Un progetto realizzato con i fondi del PSR Calabria 2007/2013, misura 214-Azione 6, e che ha registrato il coinvolgimento di Cia, Unical, Parco Nazionale della Sila, Ordine provinciale degli agronomi e forestali di Cosenza, Arsac, azienda Chlora, azienda agrituristica Fattoria Biò e con la partecipazione delle università degli studi di Reggio Calabria e di Cagliari. I Lavori della tavola rotonda sono stati introdotti da Francesco Cufari, presidente dell’ordine degli agronomi e forestali della provincia di Cosenza, Michele Laudati, direttore Ente Parco Nazionale della Sila, Italo Antonucci, direttore generale Arsac e Francesco Mazzei, amministratore Agricoltura è Vita. Le relazioni scientifiche del progetto sono state illustrate da Gregorio Caracciolo, responsabile misura 214 PSR Calabria, Giancarlo Statti, docente Unical, Dimitar Ouzounov, botanico Chlora s.a.s , i lavori sono stati coordinati da Lina Pecora, cosigliera nazionale, Ordine Nazionale dottori Agronomi e Forestali. Con le conclusioni del dirigente della Regione Calabria, Assandro Zanfino, Autorità di Gestione PSR Calabria e dal consigliere regionale Mauro D’Acri.