Non è bastata una delle chiese più grandi della Calabria a contenere l’enorme numero di persone che ha voluto tributare l’ultimo saluto a Giuseppe Strancia, all’interno della quale si sono svolti nel pomeriggio di sabato i funerali del 18enne che ha perso la vita in un incidente stradale in sella alla sua moto, funerali celebrati da don Antonio Mazzone, insieme a don Gianni Filippelli e padre Damiano Morise. Una chiesa affollatissima quella di San Nicodemo per l’ultimo saluto a “Giù Giù”, in un clima straziante e in un silenzio irreale, rotto dai singhiozzi e dai pianti dei tanti compagni di scuola e amici, con lo sguardo attonito e perso di chi non crede che quel terribile dramma sia reale. In prima fila i genitori Teresa e Gianfranco, familiari, parenti e i compagni di classe del liceo, tutti con camicia bianca e fiori in mano.
Vi erano i rappresentanti istituzionali dei comuni di Cirò e Cirò Marina, che hanno proclamato il lutto cittadino, per stringersi attorno alla famiglia colpita da questo drammatico episodio che ha veramente scosso le coscienze di tutti. “Quella di oggi non è una liturgia di morte, ma una liturgia della strage degli innocenti, e gli innocenti siete voi” le parole di don Antonio Mazzone rivolgendosi ai giovani. Poi il monito: “Custodite la vostra vita, non consumatela”. Toccante invece il pensiero letto da mamma Teresa, una riflessione sull’atroce sofferenza di una mamma per la perdita del proprio figlio, che ha commosso tutti, una riflessione scritta la mattina dell’incidente di Giuseppe. A fine messa letti anche messaggi dai cugini di Giuseppe, dal preside del liceo scientifico “Ilio Adorisio” Angela Corso e dai compagni di classe. All’uscita della chiesa, mentre la bara avanzava tra il corridoio di parenti, amici, conoscenti e semplici compaesani, palloncini bianchi sono volati via nel cielo azzurro ma il ricordo di Giuseppe rimarrà per sempre nei cuori di tutti. “Ti cercherò nei sorrisi di tutti i giorni, nei tuoi fiori preferiti, ti cercherò tra le corde di una chitarra o tra i tasti di un pianoforte. Ti cercherò nelle piccole cose pur non trovandoti” questa la frase scritta dagli amici.