Il primo convegno del nuovo anno sociale 2014/2015 della Fidapa, presieduto da Giusy Nisticò, è stato sicuramente un interessante e formativo momento dove si sono incontrati la cultura e lo studio della musicoterapia come strumento di cura. Il convegno, appunto, “Musicoterapia: dall’arte alla cura” organizzato dalla Fidapa di Cirò Marina il 25 ottobre scorso a Palazzo Porti è stata l’occasione per presentare l’ultimo lavoro di Maria Primerano, tra l’altro medico, pianista classica e giornalista, la quale, con grande creatività e inventiva, attraverso il libro “L’anello stregato di Mozart” introdotto nella presentazione dalla stessa Giusy Nisticò, la ha voluto condurre il lettore in un Settecento di cantanti, ballerini e musicisti, poveri e ricchi, sovrani e plebei, viaggiando da Parigi a Vienna, dalla Germania all’Inghilterra e all’Italia, incontrando Cagliostro, Da Ponte, Maria Antonietta di Francia e Maria Teresa d’Austria. Un libro forse per lettori già “acculturati”, dove il personaggio Mozart immortalato in tutta la sua umanità’ e pregno del suo talento, mostra la sua disabilità psichiatrica. Mozart infatti, era ammalato psichiatrico, affetto dalla Sindrome di Tourette (disturbo della personalità) e l’Autrice si serve dei suoi comportamenti strani, delle sue parolacce, per creare questo libro a tratti divertente e ironico, “un Divertissement” come è stato definito dalla critica letteraria. Un lavoro letterario che si è sposato sinergicamente con l’interessante dimostrazione del “laboratorio di musicoterapia” che la musicoterapista Teresa Morise ha svolto con dei bambini presenti in sala.
Musicoterapia che utilizza il linguaggio sonoro-musicale per esplorare l’universo uomo, operando nel non-verbale per aprire canali comunicativi più sottili, creando speciali rapporti tra i suoni visti come significanti e le emozioni sottese lette come significati. Attività, come è stato spiegato che può essere utilizzata per operare sia con persone abili che diversamente abili. Il linguaggio sonoro-musicale, con la sua variegata applicabilità, permette in maniera straordinaria di esplorare le capacità mancanti. Ciò che trasforma il diversamente abile, o l’alunno difficile, o quello problematico in un “Essere” capace di adattamento creativo e che determina il miglioramento delle sue risorse, è soprattutto lo specchio dell’altro che lo considera praticamente un Individuo, proprio in questa capacità metaforica di trasformare il “male” in “bene”, il “poco” in “tanto”, la “negatività” in “positività”. Concetto molto bene spiegato, oltre che da Teresa Morise che ha improvvisato una laboratorio nel salone di Palazzo Porti, da Barbara Matera, infermiera e segretaria della stessa Fidapa, che ha detto che “la figura dell’infermiere e il musicoterapista operano in sinergia nell’ambito sanitario, infatti, la musicoterapia viene utilizzata nell’assistenza infermieristica con l’obbiettivo di migliorare la vita del paziente per ridurre la sintomatologia dolorosa e gli stati d’ansia, migliorando l’ambiente ospedaliero e favorendo un'”umanizzazione delle cure”, trovando applicazione in molti reparti ospedalieri”. La musica quindi che negli aspetti comunicativi più sottili, riesce a creare un rapporto gioioso ed emotivo, vivo e partecipato. Insomma un convegno che ha messo al centro dei lavori, la musica quale “medicina dell’anima”, come dal punto di vista psicologico ha anche illustrato e spiegato durante il suo intervento la psicologa, Anna Maria Russo, mentre dal punto di vista degli effetti del suono ha relazionato Rosa Anania, docente di musica.