“Chiaro il mandato ricevuto dall’unanimità dalla Segreteria Regionale, riunita lunedì 18 novembre a Lamezia, dal Coordinatore regionale Carlo Turino e da Natale Giaimo, nella loro qualità di componenti del Comitato centrale della Fiamma Tricolore, per la riunione dell’organismo da tenersi domenica 24 novembre a Roma: “Non approvare la ratifica relativa all’ingresso della Fiamma Tricolore nel contenitore, denominato “movimento per l’alleanza nazionale”, in ragione delle tante differenze valoriali e politiche nonché di opportunità, ma anche per l’ostentata e non suffragata superbia comportamentale e dall’assoluta dissonanza e distanza da qualsiasi richiamo ad un mondo, quello alleanzino, che non ci appartiene in alcuna parte”. E’ quanto si legge in una nota a firma del segretario regionale Giaimo. “Chiaro anche – continua la nota – il risultato “portato a casa” dai due rappresentanti nazionali di Fiamma: “No alla continuazione del rapporto con quei soggetti politici sulla base del documento stilato a Roma l’8 novembre scorso – in cui si auspicava la rinascita di a.n. non solo nel simbolo e nella denominazione ma anche nei principi e nello spirito. La Fiamma della Calabria non è contraria, anzi auspica fortemente, ogni possibile tentativo di riunificazione in un unico soggetto politico di partiti, movimenti, associazioni e singoli “che si richiamano alla Tradizione della Destra Sociale e, specificatamente, al Movimento Sociale Italiano” ma non crede che in questi possano esserci soggetti politici che si rifanno pedissequamente alle squalificate posizioni alleanzine, facendo sorgere anche ai meno accorti il sospetto che costoro (quello che resta della formazione di Storace e Fli, rispetto a cui gioca a nascondino l’ex presidente della camera) abbiano in mente sole quelle “400 milioni di ragioni per rifare an” (cit. dai mass-media) per cui si è ritenuto raccogliere la repulsione e lo sdegno, che in questi giorni pervade i militanti e la base non solo di Fiamma ma dell’intera area e, in ossequio al documento stilato dalla Segreteria Regionale della Calabria, i nostri due rappresentanti hanno portato a termine la “missione” affidatagli, grazie soprattutto a Carlo Turino che, con una vera e propria “lectio-magistralis” con la quale ha aperto i lavori dell’assise del Movimento, ha tolto argomenti ai tantissimi contrari all’accordo ma, nel contempo, ha veramente chiuso all’angolo quanti erano invece favorevoli, lasciando anche loro perplessi sulla loro posizione ed ammirati e rapiti dalle parole del “nostro” Carlo.
Alla faccia dei nostri tanti detrattori interessati (quanti risolini e battutine sull’ingresso di Fiamma in an in questi giorni) la Fiamma non si scioglie in un altro contenitore, resta fedele ai suoi Ideali, ai suoi Principi ed ai suoi Valori e, anzi, rilancia la sua azione politica proseguendo nel percorso intrapreso qualche mese fa e che la vede coprotagonista di una alleanza e di una cooperazione concreta ed operativa con altri soggetti omogenei presenti ed attivi sul territorio calabrese mentre, sulla falsariga dei punti contenuti nel “Manifesto degli Intellettuali” (tra cui Marcello Veneziani, Gianfranco De Turris, Nino Benvenuti ed altri) che integralmente sposiamo in ciascuna sua parte, chiamiamo gli altri soggetti a collaborare ed i cittadini a giudicarci e, se lo ritengono, di votarci. Valori e priorità, quelli indicati dal “Manifesto degli Intellettuali”, che brevemente riassumiamo in “Prima l’Italia”, per riappropriarci della nostra Sovranità Nazionale e Popolare,, politica e monetaria; Repubblica Presidenziale, per riaffermare la rivoluzione meritocratica anche in politica e le riforme istituzionali; l’Europa dei Popoli, contro l’Europa delle lobbies finanziarie e per la rinegoziazione dell’€uro; l’Economia Sociale di Mercato, fondata sull’economia reale e sul primato del Lavoro, e società partecipativa attraverso nuove forme di cooperazione, comunitarie e di cogestione sociale; difesa del Diritto alla Vita, della nascita e della Famiglia, ma anche sacro rispetto della morte, che non dev’essere smaltimento delle vite di scarto; Educazione, compito principale della famiglia per recuperare stile, decoro e rispetto, in una parola Civiltà, e Cultura, per rendere migliori i rapporti tra i Cittadini (d’Italia, d’Europa, del Mediterraneo e del Mondo); Tutela dei Diritti dei Popoli a forgiarsi il proprio destino in libertà, indipendenza ed autodeterminazione; Amor Patrio, che tuteli, affermi e rinnovi le nostre tradizioni e radici, romane e cattoliche; il tutto per riscoprire l’unica e vera nostalgia che sentiamo: la Nostalgia dell’Avvenire! Non sappiamo – conclude la nota – come vorrete chiamare tutto ciò. A noi basta che lo leggiate e lo giudichiate per quello che è, nel quotidiano operare nella Comunità, senza preconcetti e vetusti stereotipi, come purtroppo spesso è avvenuto ed avviene, anche perché, attesa la grave crisi che attanaglia l’Italia ed è ancor più il Sud, i cittadini non possono più permetterselo, pena l’ulteriore e pericoloso acuirsi delle problematiche”.